Mi chiamo Maria Serena Colombo e sono la fondatrice di Maseco Jewels, brand di gioielli di manifattura artigianale nato nel 2020. Negli special “Inside The Gem” scopriremo insieme quali sono le gemme dedicate al mese corrente. La gemma di settembre è lo zaffiro.  

ZAFFIRO: ETIMOLOGIA

Anello in zaffiro rosa Maseco Jewels

Il nome Zaffiro deriva dal greco “sappheiros”, che significa “azzurro”, ma per alcuni deriva dall’ebraico “sappir” (la cosa più bella) o dal sanscrito “sanipriya” che significa “sacra a Saturno”.

Lo zaffiro era considerato, infatti, la gemma di Saturno nelle credenze astrologiche indiane.

Con il termine “sappheiros”, in passato, si faceva riferimento al lapislazzulo o al corindone blu e nella Grecia Antica il nome dello zaffiro era “Hyakinthos”.

Gli zaffiri appartengono alla famiglia dei corindoni (come il rubino) e la loro durezza é 9/10 sulla Scala di Mohs.

I COLORI DEGLI ZAFFIRI

Con il termine zaffiro si identifica la varietà blu-azzurra del corindone, ma esso può declinarsi in svariati colori.

Tra i colori degli zaffiri abbiamo gradazioni che vanno dal rosa all’arancio, al porpora, al verde e viola (definiti rispettivamente “smeraldo orientale” e “ametista orientale), giallo e bianco incolore.

Il corindone di colore rosso, ad esempio, prende il nome di rubino e lo abbiamo visto recentemente come gemma di nascita del mese di luglio.

La varietà più preziosa di corindone, invece, è quella arancione, che è chiamata Padparadscha

COMPOSIZIONE CHIMICA DELLO ZAFFIRO

Zaffiro

Il corindone – dal termine sanscrito ”kuruvinda”, che significa rubini e zaffiri – produce gemme definite allocromatiche: le tracce di elementi come cromo, ferro e titanio (imperfezioni nei cristalli) ne determinano l’arcobaleno di colori.

Il tipico colore blu-azzurro dello zaffiro deriva da inclusioni di ematite e rutilo.

Nel caso di gemme taglio cabouchon con inclusioni di rutilo, si può presentare il fenomeno dell’asterismo.

In questo caso, le gemme prendono il nome di “zaffiri stellati”: le inclusioni aghiformi incrociate di rutilo, quando la gemma è illuminata da una fonte di luce, provocano l’apparizione di uno schema a sei raggi. 

ZAFFIRI: PIU’ PURI DEI RUBINI

Lo zaffiro, come il rubino, è classificato tra le gemme del tipo II ossia che si presentano in natura con minori inclusioni visibili a occhio nudo.

Gli zaffiri sono, in genere, più puri e più grandi dei rubini, con una purezza eye-clean, ovvero senza inclusioni visibili a occhio nudo da una distanza di 15 cm (criterio standard).

Le finissime inclusioni microscopiche (dette “fiore”,”‘latte” o “seta”) possono conferire alla gemma un aspetto ‘vellutato’ o ‘morbido’, che ne incrementa la bellezza e il valore.

In natura, gli zaffiri si possono trovare in rocce metamorfiche che derivano dalla rifusione di un micascisto, di una quarzite o di un calcare; oppure in magmi poveri di silice e nei loro depositi alluvionali. 

Oggigiorno i depositi alluvionali sono i principali giacimenti sfruttati, come i giacimenti australiani, dello Sri Lanka, della Birmania e della Thailandia.

Anche in Italia si possono trovare piccoli cristalli di zaffiro nella calcite del Terminillo.

COME DISTINGUERE UN VERO DA UN SINTETICO?

zaffiri blu

In commercio si possono trovare zaffiri sintetici prodotti con cinque tipi di sintesi.

Per distinguerli dalle gemme naturali, bisogna esaminare al microscopio le inclusioni interne ed effettuare analisi spettrometriche e spettrofotometriche.

Per osservare al meglio lo zaffiro dobbiamo ricorrere alla luce naturale o fluorescente, mentre le luci incandescenti sono la rovina per le magnifiche gemme blu.

Gli zaffiri possono presentare un accentuato pleocroismo: a secondo dell’angolo di osservazione mostrano colori diversi.

Il taglio comunemente usato per lo zaffiro è quello sfaccettato ovale o tondo, ma possiamo trovare anche gemme tagliate a cuore o a baguette, oppure a cabochon

ZAFFIRI: GIACIMENTI ED ESTRAZIONE

pietra di zaffiro

Gli zaffiri blu più celebri sono quelli di Ceylon, ribattezzato poi Sri Lanka nel 1972, dove si trova la più antica miniera estrattiva

Già dal 480 a. C si narra che Re Salomone corteggiasse la regina di Saba omaggiandola di zaffiri dello Sri Lanka provenienti da Ratnapura (“citta delle gemme” in cingalese).

Tradizionali provenienze dello zaffiro blu sono anche la Birmania (Mogok), l’Australia, la Cambogia (Pailin), la Cina, il Kenya, Laos, il Madagascar, la Nigeria, la Tanzania, la Thailandia, gli USA (Montana) e il Vietnam

Negli anni ’80, l’Australia copriva circa il 70% della produzione mondiale di zaffiri; ma lo zaffiro australiano non è mai stato molto apprezzato in quanto troppo scuro o troppo verde. 

ZAFFIRI DEL MADAGASCAR

Al giorno d’oggi, il 20% degli zaffiri proviene dal Madagascar, che si è imposto sul mercato a partire dagli anni ’90 come nuova fonte estrattiva, e gli zaffiri blu del Madagascar sono molto apprezzati dagli addetti ai lavori.    

Si narra che gli zaffiri più belli al mondo furono estratti nel 1881 nel Kashmir, in India, ma il giacimento andò esaurito già nel 1930. 

Occasionalmente, gli zaffiri del Kashmir rientrano sul mercato incastonati in antichi gioielli o come gemme da collezione.

La loro qualità è delicatamente setosa e dona a queste gemme un delicato colore blu vellutato

Orecchini in zaffiri rosa Maseco Jewels

Anche lo zaffiro blu, come altre gemme famose, è citato in racconti religiosi e mitologici dell’antichità.

I Persiani lo chiamano “lazvard”, che letteralmente significa “che ha il colore del cielo sereno”: pensavano che la terra fosse appoggiata su di un enorme zaffiro blu, il cui riflesso dava il colore al cielo; per questo la pietra veniva chiamata anche “occhio del cielo”.

In ebraicosappir” significa “la cosa più bella” e si dice che la gemma blu ispiri un profondo desiderio di preghiera. 

Questa meravigliosa gemma è citata più volte anche nelle Sacre Scritture; per esempio in Esodo: “Il trono di Dio è lastricato di Zaffiri Blu di purezza celestiale”.

Lo zaffiro blu è anche una delle dodici “pietre di fuoco” incastonate nel pettorale del giudizio ed è anche una delle dodici gemme poste nelle fondamenta delle mura di Gerusalemme.

GLI ZAFFIRI NELLA MITOLOGIA GRECA

Secondo la mitologia greca, la gemma di settembre fu portata per la prima volta da Prometeo: quando “prese in prestito” il fuoco pare s’impossessò anche di uno zaffiro blu

Gli Antichi Greci indossavano gli zaffiri quando si recavano al santuario di Apollo per ricevere auspici dall’oracolo di Delfi perché ritenevano che questa gemma fosse connessa a Dio.

Un’altra leggenda narra che fosse proprio questa splendida gemma a rendere così amata e desiderata la bella Elena di Troia.

Si dice anche che Re Salomone controllasse i demoni con un anello che aveva intagliato sopra il proprio sigillo in uno zaffiro.

CURA DELLO ZAFFIRO

Gli zaffiri possono essere sottoposti a una pulizia normale con sapone, così come a una pulizia a vapore e a ultrasuoni.

LO ZAFFIRO IN CRISTALLOTERAPIA

Zaffiro in cristalloterapia

Indossando uno zaffiro si riceve protezione, viene quindi usato molto spesso come talismano per preservare la purezza, proteggere da frodi e scoprire tradimenti.

Questa pietra preziosa è simbolo di saggezza, di mente acuta e ricerca spirituale.

In cristalloterapia, gli zaffiri vengono usati per guarire e portare ordine nella mente e stimolano il chakra della gola e del terzo occhio, che permette di elevare la coscienza e approfondire la comprensione di noi stessi

CURIOSITA’

Perchè regalare uno zaffiro, 0ltre alla sua innegabile bellezza e prestigio?

Si dice che questa pietra blu conferisca una certa dose di saggezza e prudenza, contribuisca a proteggere e a mantenere intatta la bontà d’animo e possa donare pace e serenità a coloro che lo indossano. 

La gemma allocromatica è usata anche per la realizzazione di anelli di fidanzamento: fare la proposta di matrimonio regalando questa gemma significa promettere fedeltà eterna e impegnarsi affinché la storia d’amore sia più serena possibile.

GLI ZAFFIRI PIU’ FAMOSI

LO ZAFFIRO DI LOGAN

Lo Zaffiro di Logan

Lo Zaffiro di Logan è impeccabile ed è una delle gemme più famose al mondo, è originario dello Sri Lanka, ha un colore blu intenso e pesa 84,6 g.

E’ il secondo zaffiro blu più grande al mondo e il nome viene dal suo proprietario che, nel 1960, lo ha donato allo Smithsonian Institute.

Attualmente è esposto al Museo Nazionale di storia Naturale di Washington D.C., incastonato in una spilla circondato da 20 diamanti rotondi.

LO ZAFFIRO RUSPOLI

Questo zaffiro è quasi perfetto, pesa 27.16 g, ha una forma a losanga unica e ha sei sfaccettature.

Questa gemma ha una lunga storia: la leggenda narra che, in origine, era di proprietà di un venditore di cucchiai di legno nella regione del Bengala, in India.

Nel 1600, poi, un principe italiano ne entrò in possesso e in seguito divenne parte della collezione di gioielli della corona francese con re Luigi XIV, che ne accrebbe la fama e il valore.

Dopo la Rivoluzione Francese, la gemma fu confiscata dal governo e ora è esposta al Museo di Storia Naturale di Parigi.

ST EDWARD’S SAPPHIRE

Con una storia che risale al 1042, e forse anche prima, si ritiene che la gemma in questione fosse nell’anello di incoronazione di Edoardo il Confessore, che iniziò a regnare in Inghilterra nel 1042. 

L’anello fu sepolto con lui nel 1063 presso l’Abbazia di Westminster ma fu recuperato nel 1163, quando il suo corpo fu reinterrato.

Lo Zaffiro fa parte dei British Crown Jewels: si trova al centro della croce nella parte superiore della Corona dello Stato Imperiale ed è esposto nella Jewel House della Torre di Londra.

LA STELLA DELL’ASIA

Zaffiro stella d'Asia

Questa gemma proviene dalle miniere di Mogok in Myanmar, è di grandi dimensioni (330 carati), è stellata e ha un colore molto ricco.

Un tempo di proprietà del Maharaja di Jodhpur, è ora esposta in allo Smithsonian.

LA STELLA DI BOMBAY

Anche La Stella di Bombay è nota in tutto il mondo e proviene dalle miniere dello Sri Lanka: di colore viola-blu, pesa 36,4 g.(182 carati) e fu donato alla famosa attrice di film muti Mary Pickford, da suo marito Douglas Fairbanks, anch’egli star del cinema.

La Pickford lasciò la gemma in eredità allo Smithsonian.

LA STELLA DELL’INDIA

La Stella dell’India è il secondo tra i più grandi zaffiri stellati blu al mondo, anch’esso trovato in Sri Lanka.

Le sue caratteristiche lo rendono un pezzo unico: colore (blu grigiastro), le stelle su entrambe i lati e un peso pari a 112,67 g (563 carati).

Non si conosce la sua storia; ma si sa che ora si trova all’American Museum of Natural History di New York.

Pensate che la gemma fu rubata dal museo con altri gioielli nel 1964, ma fu poi recuperata ad una stazione di autobus, in un armadietto, a Miami!

THE STUART’S SAPPHIRE

Questa gemma fa parte dei Crown Jewels of England e pesa 20,8 g (104 carati).

Si ritiene che fosse in possesso di Carlo II che lo trasmise al figlio e fu poi incastonata nella corona imperiale della Regina Vittoria.

LA STELLA NERA DEL QUEENSLAND

La stella nera del Queensland

La gemma deve il suo nome al luogo del ritrovamento ed al suo colore.

La Stella Nera del Queensland è il secondo zaffiro stellato al mondo per qualità e pesa 733 carati.

La pietra che celava lo zaffiro venne rinvenuta nei campi gemmosi del Queensland (precisamente nella miniera di Reward Claim, vicino ad Anakie) nel 1930 da un ragazzo, Roy Spencer, che pensando fosse un comune cristallo nero, per più di dieci anni, la usò come fermaporte in casa!

Fu il padre del ragazzo, un minatore, che anni dopo, guardando attentamente questa pietra, scovò la gemma nascosta!

La Stella Nera è di forma ovale e presenta una stella a sei raggi. 

LA STELLA DI ADAMO

La Stella di Adam è lo zaffiro a stella più grande al mondo, pesa 280,898 g (10404,49 carati).

Anch’esso proviene dallo Sri Lanka rinvenuto nell’agosto del 2015 a Ratnapura, conosciuta anche come “Città delle Gemme”.

LA STELLA DI ARTABADAN

Sempre originaria dello Sri Lanka, questa gemma è esposta al Museo Nazionale di Storia Naturale Smithsonian.

Questa gemma, di un colore blu latteo, prende il nome dal protagonista di una storia scritta da Henry van Dyke. 

ZAFFIRI E PERSONAGGI FAMOSI

Lo scorso 12 marzo, Christie’s ha messo all’asta la parure di zaffiri (tiara, collier, orecchini, due ciondoli, due spille, un anello e un braccialetto) appartenuti a Stephanie de Beauharnais, figlia adottiva di Napoleone Bonaparte e saranno messi all’incanto in lotti separati.

A venderli è stato il Principe di Hohenzollern, ultimo discendente della casata tedesca che perse autorità con la deposizione dell’Imperatore Guglielmo II e al quale la parure è giunta dopo molti passaggi.

Nota: alla morte di Stephanie nel 1860, la parure andò alla figlia Josephine, che fece modificare la collana: infatti all’epoca di sua madre era usata come cintura.

LADY DIANA E GLI ZAFFIRI

Lady D indossa degli zaffiri

Famosi sono i gioielli con zaffiri di Lady Diana Spencer: su tutti, il noto anello di fidanzamento in taglio ovale da 12 carati circondato da 14 diamanti che le regalò il Principe del Galles Carlo.

Tra i preferiti dalla principessa c’era la parure di zaffiri birmani (realizzata da Asprey) ricevuta in dono dalla famiglia saudita per le nozze.

In seguito, com’era solita fare con molti suoi gioielli, Diana fece smontare delle gemme dall’anello e dall’orologio per crearne una fascia di velluto blu che indossava al collo o sulla fronte. 

Uno dei tanti motivi per cui, oltre che grande benefattrice, Lady D è sempre stata considerata una grande icona di stile.

Un altro gioiello che Diana fece rivisitare, fu quello che ricevette in dono per le nozze dalla Regina Madre.

Si trattava di uno zaffiro grande come un uovo montato a spilla, che indossò in varie occasioni, ma che fece trasformare in uno splendido girocollo.

Esso era composto da sette fili di perle che indossò in molte occasioni ufficiali, tra cui la visita negli Stati Uniti nel 1985, dove danzò con il Presidente Reagan.

LIZ TAYLOR, LA GRANDE AMANTE DEI GIOIELLI

I gioielli di Liz Taylor: la collana di zaffiri e diamanti

E come dimenticare la grande amante e collezionista di gioielli Liz Taylor?

Per il suo quarantesimo compleanno, il marito Richard Burton le donò uno splendido sautoir firmato Bulgari.

Esso era formato da un pendente ottagonale con zaffiro taglio sugarloaf cabouchon di circa 52,72 carati, circondato da pavè di diamanti e zaffiri calibrati.

La collana poteva essere girarata due volte intorno al collo e il pendente poteva essere sganciato e usato come spilla.

Liz Taylor indossò molte volte questa splendida collana, la prima volta alla festa per i 50 anni di Richard Burton nel 1975.

Ma la sfoggiò in molte altre serate passate allo Studio 54 con amici e in un celebre scatto con Liza Minnelli, Betty Ford e il geniale Halston che le aveva disegnato il caftano che indossava quella stessa sera!      

Il gioiello sopracitato venne battuto all’asta da Christie’s nel 2011 per 5,9 milioni di dollari.

Bracciale in zaffiri Art Decò di Cartier

Un magnifico pezzo è il bracciale Art Decò creato da Cartier nel 1927.

Nel centro del bracciale è montato uno zaffiro blu birmano di 47,07 carati taglio sugarloaf cabouchon, affiancato da due diamanti taglio a pera di 9,27 e 8,60 carati.

Il cinturino è composto da zaffiri taglio carrè nella parte centrale delimitati da diamanti taglio baguette.

Spilla rubini e zaffiri Wallis Simpson

Nel 1937, Cartier progetta e realizza la famosa (e meravigliosa) spilla di zaffiri e rubini che Edoardo VIII d’Inghilterra regalerà a Wallis Simpson e che raffigura le loro iniziali.

Anello con zaffiro del Kashmir

Infine, il 19 luglio scorso si è tenuta a Montecarlo un’importante e preziosissima asta.

All’incanto favolosi gioielli, ma tutti aspettavano lui, l‘anello con zaffiro del Kashmir: uno zaffiro blu taglio cushion del peso di 27,94 carati.

Il gioiello è stato conteso da sette acquirenti fino all’aggiudicazione per 2,7 milioni di euro da parte di un italiano.

Lo zaffiro, che è di un blu naturale purissimo e senza inclusioni, è stato estratto da una miniera indiana alla fine del XIX secolo: il Maraja del Kashmir prese controllo sul luogo e si impossessò della gemma.

Come già accennato, oggi i giacimenti della regione sono chiusi, e questo fatto che rende le gemme estratte in passato sempre più rare e preziose.