Mi chiamo Maria Serena Colombo e sono la fondatrice di Maseco Jewels, brand di gioielli di manifattura artigianale nato nel 2020. Negli special “Inside The Gem” scopriremo insieme quali sono le gemme dedicate al mese corrente, con la loro provenienza, la storia e le curiosità su ognuna di esse.
La gemma di agosto è il peridoto.
In pochi conoscono questa gemma, ma a me piace moltissimo perché è di un colore pastello che richiama la natura!
Scopriamo assieme questa pietra, che è particolarmente pregiata quando trasparente e di un bel verde tiglio.
PERIDOTO: ETIMOLOGIA
L´etimologia del nome Peridoto non è molto chiara: alcune fonti la fanno risalire dalla parola araba “faridat” (gemma), altre dal middle english “peridote” (punto luminoso, bottone).
Il peridoto è la variante a gemma dell’olivina (che deriva dal colore verde oliva tipico di questo minerale), un minerale appartenente ai nesosilicati che può contenere manganese, in sostituzione di ferro e magnesio, ma anche un componente di alcuni meteoriti (pallasiti).
L’olivina è un costituente fondamentale di molte rocce, soprattutto di quelle magmatiche ultramafiche e mafiche (quelle povere di silice), sia intrusive (p.es. peridotiti, gabbri) che effusive (p.es. komatiiti, basalti).
L’olivina si trova a circa 300 km sotto la crosta terrestre e viene portata verso la superficie terrestre da terremoti e vulcani.
PERCHE’ IL PERIDOTO E’ COSI VERDE?
COMPOSIZIONE CHIMICA
Il peridoto appartiene al gruppo dei Silicati ed è una gemma idiocromatica, il che significa che il suo colore dipende direttamente dalla struttura molecolare e non da eventuali impurezze che ne determinino il colore stesso.
Il bellissimo colore verde del peridoto (trasparente) è dato da un elevato contenuto di ferro, che costituisce una parte importante della sua composizione e può presentare tonalità ancora più intense grazie a tracce di cromo e nichel.
Occasionalmente si possono trovare anche i peridoti Occhi di Gatto, ossia delle gemme che presentano sulla propria superficie una scia luminosa, causata da inclusioni aghiformi.
LE VARIE TONALITA’ DI COLORE
I colori del peridoto comprendono molte tonalità di verde, anche se gli esemplari più ricercati sono quelli che presentano un verde prato intenso, puro e brillante.
Essendo una gemma di tipo II – come alessandrite, quarzo, zircone ecc – il peridoto presenta spesso inclusioni visibili a occhio nudo, ma se la pietra è di piccole dimensioni può anche essere eye-clean, ossia completamente libera da inclusioni e con un grado di purezza di 8 su 10.
OLIVINA E PERIDOTO SONO GEMME PREZIOSE?
L’olivina – in generale – è un minerale che si trova in grande abbondanza, ma le gemme di qualità sono piuttosto rare a causa dell’instabilità chimica del minerale sulla superficie terrestre.
I grandi cristalli di forsterite da cui si ricavano le suddette gemme sono rari: di conseguenza possiamo considerare il peridoto – pietra definita di color verde giallastro – una pietra preziosa a tutti gli effetti, con una durezza da 6.5 a 7 nella Scala di Mohs.
QUALI SONO I PAESI CON PIU’ GIACIMENTI DI PERIDOTO?
I giacimenti di peridoto sono abbastanza numerosi, ma sono pochi quelli dai quali si possono estrarre cristalli di grandi dimensioni e qualità; pensate: meno di cinquanta in tutto il mondo!
Il giacimento di peridoto più grande al mondo si trova nella riserva apache di San Carlos, in Arizona e in New Mexico.
Si possono trovare bellissimi peridoti anche provenienti dalla Birmania, dalla Russia (Urali, la penisola di Kola), Sud Africa, Kenya, Tanzania, Australia (Queensland), Brasile (Minas Gerais), Messico, Pakistan (la miniera di Suppatt o Suppet o Sapat), Sri Lanka, Cina ed Afghanistan.
In Europa, invece, la principale fonte di olivina è la Norvegia: circa il 50% dell’olivina in circolo per uso industriale nel mondo proviene da questo Paese!
In Italia, invece, la troviamo presente ampiamente nelle lave dell’Etna.
Ma la fonte di estrazione più antica del peridoto, nonché la più nota, è stata per anni l’Isola Zabargad, ubicata a circa 89 km dalla costa egiziana sul Mar Rosso: essa è conosciuta anche come “isola verde”, per gli Antichi Greci “Topazios”.
Nel 2012, James Harrell ha descritto le rovine minerarie sul basso versante sud-orientale della collina di Peridot come:
Circa 150 pozzi aperti che punteggiano la collina, così come i cumuli di sterili che li accompagnano. Le ceramiche sparpagliano il terreno vicino a un pozzo d’acqua vuoto.
L’ESTRAZIONE DEL PERIDOTO DALL’ANTICHITA’ ALLA MODERNITA’
La maggior parte delle ceramiche qui ritrovate risalgono al 250 a.C., mentre alcune di esse agli Antichi Romani.
La prima testimonianza scritta dell’attività mineraria su Zabargad è, appunto, risalente attorno al 250 a.C.
In seguito, è il celebre Plinio il Vecchio che, nel 70 d.C., scriverà delle belle gemme verdi trovate sulla sopracitata isola deserta.
Secondo Plinio il Vecchio, i pirati scoprirono l’isola e le sue splendide pietre verdi già nel 500 a.C., che successivamente arrivarono in Egitto e furono donate in regalo alla Regina Berenice.
La vicinanza dell’isola all’antica città portuale di Berenike porta gli esperti a credere che, quando la città prosperava, i ricchi finanziavano spedizioni minerarie a Zabargad alla ricerca di quelli che allora si credeva fossero esemplari unici di smeraldo.
Quando i fondi diminuirono, i minatori abbandonarono l’isola inospitale in cerca di un lavoro migliore altrove.
Con la caduta di Berenike, nel VI secolo, l’isola e le sue belle gemme verdi rimasero nell’ombra fino alla fine del X secolo.
L’ISOLA DI ZABARGAD: LE ORIGINI DELLA VERDISSIMA GEMMA
Nel 1838, James Wellested confermò il legame tra le gemme verdi di Zabargad e le pietre verdi descritte da Plinio il Vecchio.
Dal momento della caduta di Berenike al racconto di Wellested, le antiche operazioni minerarie rimasero abbandonate.
L’estrazione moderna sull’isola iniziò nel 1906, sotto la direzione del viceré di Turchia.
Le operazioni continuarono sporadicamente fino al 1958, quando il presidente dell’Egitto nazionalizzò la regione.
L’Isola di Zabargad ora appartiene al sistema del Parco Nazionale dell’Elba e, anche se sul posto è abbastanza facile raccogliere un esemplare o due di peridoto dai cumuli di residui, le attrattive maggiori per il pubblico sono l’immersione e le sue bellissime scogliere.
Attualmente, gli esemplari più belli di peridoto vengono estratti nella regione di Suppatt nei pressi delle montagne dell’Himalaya, nel nord ovest del Kashmir pakistano.
Il celebre Peridoto Kashmir è celebre perché il suo color verde è di una tonalità più intensa e brillante, è di maggiori dimensioni e ha un grado di purezza più elevato rispetto ai soliti esemplari.
Purtroppo l’offerta verso gemma è molto limitata a causa dei rigidi inverni che rendono possibile la sua estrazione solo nei mesi tra giugno e settembre.
CENNI STORICI SUL PERIDOTO
Il suo delicato aspetto ha reso il peridoto una gemma molto amata e con una tradizione storica e mitica affascinante.
In passato si riteneva che il peridoto potesse agevolare le amicizie, liberare lo spirito dall’invidia e sviluppare l’eloquenza.
Marbodio di Rennes (1035-1123) scrisse nel suo compendio mitologico “Liber de Lapidibus” che il peridoto poteva essere usato come protezione dagli spiriti maligni, a patto che lo si trasformasse in una specie di amuleto: bisognava forarlo, fargli passare passare un pelo d’asino e andava indossato appeso al braccio sinistro.
Citato in diversi luoghi nella Bibbia con il suo nome antico di crisolito (nome attribuito da Plinio il Vecchio forse al topazio, e ora per lo più alle varietà verdi limpide di olivina), il peridoto era una gemma amata anche dai Pirati, in quanto in grado di allontanare gli spiriti malvagi e la paura del buio.
In antichità, il peridoto era noto anche come “pietra dei cavalieri“, perché sarebbero stati i crociati a riportare la gemma dall’Est verso l’Europa, dove fu poi usato per arricchire gli oggetti religiosi prima di essere apprezzato, in seguito, come gioiello a sé.
PERIDOTO: PROPRIETA’, BENEFICI, CREDENZE POPOLARI
Si dice che la gemma in questione aiuti a seguire le proprie passioni, ad essere fedele al proprio cuore e ai propri desideri, lasciando le negatività del passato e trovando nuova forza per andare avanti.
Indossando una gemma di peridoto si crede che vi siano più possibilità di trasformare i sogni in realtà e che, la stessa, aumenti la forza di volontà e renda più consapevoli di ciò che si pensa.
Questa pietra aiuta ad assumersi la responsabilità della propria vita ed è collegata al chakra del cuore.
La pietra del mese di agosto promuove la fama: è una pietra perfetta per tutti coloro che desiderano essere al centro dell’attenzione del pubblico.
Questo gioiello simboleggia forza ed energia ed aiuta chi è abituato a dare senza mai ricevere.
Da alcuni è chiamato lo “smeraldo della sera” per il suo colore verde chiaro.
Un tempo si credeva che i cristalli di peridoto verde trovati nelle ceneri vulcaniche fossero le lacrime della Dea del vulcano, Pele.
Si crede che indossare una collana con questa gemma renda felice e ottimista e dissipi gelosia e invidia.
Se tenuta sul comodino, questa pietra preziosa pare che tenga lontani gli incubi.
IL PERIDOTO IN LITOTERAPIA
Questa pietra trasmetterebbe energia e vigore sia al corpo che alla mente, armonizzerebbe e purificherebbe i pensieri, darebbe equilibrio alle emozioni e sarebbe adatta a suscitare un amore improvviso, il famoso “colpo di fulmine”.
Incastonato in un anello d’oro portato alla mano sinistra, il peridoto potrebbe scacciare la malinconia e anche la follia e, secondo alcune leggende, scaccerebbe anche demoni e fantasmi.
Il periodo di maggiore popolarità per il peridoto fu durante gli anni ’30 e ’40: la sua energia guaritrice venne a galla nel corso della Seconda Guerra Mondiale, assistendo milioni di persone sofferenti di angosce dovute ai duri tempi della guerra.
COME INDOSSARLO
La sua durezza rende il peridoto abbastanza sicuro da indossare quotidianamente.
Essendo sensibile ad urti, si consiglia l’utilizzo della pietra con ciondoli ed orecchini, che hanno molte meno occasioni di subire colpi diretti, mentre l’anello va indossato con molta più cautela.
CURA DELLA GEMMA
Alcune pietre preziose soffrono il cambiamento drastico di temperatura che, in conseguenza, potrebbe causare dei danni. Il peridoto appartiene a questo gruppo e non bisognerebbe esporlo a shock termici.
La gemma verde pastello ,oltre ad essere fragile e sensibile a pressioni ed urti, è anche molto sensibile agli acidi, tant’è che anche l’aceto può danneggiarla.
Per la pulizia di gioielli con peridoto si sconsigliano prodotti per la casa a favore di un lavaggio rapido in acqua e sapone neutro, risciacquando poi con acqua distillata.
COME RICONOSCERE UN FALSO?
A causa della struttura molecolare della pietra preziosa, quasi ogni singola pietra avrà inclusioni o crepe. Se sembra assolutamente perfetto, potrebbe essere un’imitazione in vetro!
Non solo: il peridoto viene imitato con del corindone o dello spinello sintetico, ma anche con doppioni di smalto sintetici.
6 CURIOSITA’ SUL PERIDOTO
- Il peridoto, può essere tagliato a “smeraldo “, a “brillante”, a “goccia” e con tagli nuovi di fantasia e, se montato in oro, è spesso “incastonato chiuso” a causa della sua fragilità sotto effetto della pressione.
- La più grande pietra tagliata di peridoto, del peso di 310 carati, proviene dall’Isola di Zerbiget ed è conservata presso lo Smithsonian Institute.
- Il museo della Ecole des Mines di Parigi ne conserva uno splendido esemplare, che è molto visitato.
- Nel 1749 è caduto un meteorite in Siberia ed al suo interno è stato trovato un peridoto, ed è stato tagliato anch’esso.
- La più bella collezione di peridoti è in Turchia, nel Palazzo del Topkapi, il trono di Bayram: ne conta ben 954!
- Il peridoto è la pietra del 3° e 16 ° anniversario di matrimonio.